lunedì, febbraio 05, 2007
E' morto Stefano Chiarini
Sugli articoli di Stefano Chiarini ci siamo cresciuti. Stefano ci ha aiutato a capire i complessi meccanismi del medioriente, ci offriva a portata di mano dati e informazioni in ordine e comprensibili. Era un esempio per noi, perché sapeva mettere in fila i fatti e trarre le inevitabili conclusioni. Senza sconti, senza mediazioni, senza tenere conto della loro opportunità. La sua dedizione allo studio e la sua vasta conoscenza del medioriente gli permettevano di distillare in un articolo quella che per noi diventava un mappa mentale, uno strumento di orientamento e interpretazione, un punto di partenza per cercare nuove informazioni. E soprattutto ci sbatteva in faccia con chiarezza che la verità è la verità e gli equilibrismi retorici e le equidistanze pregiudiziali servono solo a quietare la coscienza e a essere accettati dalla maggioranza.
Insomma, Stefano ci mancherà, senza di lui ci sentiamo più soli e faremo più fatica a capire il mondo.
Grazie Stefano di tutto. Ti vogliamo bene.
Sabrina e Fabio
Insomma, Stefano ci mancherà, senza di lui ci sentiamo più soli e faremo più fatica a capire il mondo.
Grazie Stefano di tutto. Ti vogliamo bene.
Sabrina e Fabio
lunedì, gennaio 15, 2007
Chimiche di guerra edizione 2.0
E' pronta la nuova edizione dell'inchiesta chimiche di guerra. Per chi vede questo blog per la prima volta, tracciamo una breve sintesi: noi siamo stati in Libano dieci giorni ad agosto (l'ultima settimana di guerra e i primi tre di tregua), raccogliendo una serie di interviste e di dati.
Il risultato è questa inchiesta sull'uso di armi non convenzionali in Libano. Dopo averne pubblicato una prima versione a settembre, in questi mesi abbiamo arricchito il lavoro raccogliendo ulteriori elementi e interviste.
"Tutti i cadaveri avevano nella parte del corpo esposta all'esplosione una zona nera. Non era una bruciatura perché i vestiti non erano bruciati e anche i capelli, la barba, i baffi e le ciglia non erano bruciati". La testimonianza di Bachir Cham, medico di Sidone, ha alcuni tratti in comune con quella di Ibrahim Faraj, dell'ospedale Hiram di Tiro che, a proposito delle ustioni, spiega: "Io non sapevo neanche classificarle. In pratica appena toccavi il tessuto che era esposto all'ustione veniva fuori una sorta di 'fango nero', o qualcosa del genere". E, aggiunge, "soprattutto l'odore: io ustionati insomma ne ho visti in vita mia", ma in questo caso "il paziente dopo un quarto d'ora aveva odore tipo cadaverico". Non solo, ma "mai sono riuscito a trovare le schegge, neanche ai controlli radiografici".
I campioni di Cham sono stati esaminati dall'Istituto forense dell'università di Francoforte, che ha escluso si potesse trattare di fosforo. Il laboratorio di tossicologia dell'Università americana di Beirut ribatte invece che dai campioni non è possibile tracciare delle conclusioni definitive. Ma alcune immagini trasmesse dalla tv locale Lbc e le stesse ammissioni israeliane confermerebbero invece l'uso della sostanza. D'altra parte le segnalazioni sono simili anche a quelle dei medici di Gaza, dove invece sarebbe stato usato il nuovo ordigno dense inert metal explosive.
"Qui a meno di cento metri - racconta Cham - è caduta una bomba. Io dormivo su un divano nel mio ufficio. Sono caduto dal divano verso l'esplosione" e aggiunge che i doppi vetri dell'ospedale "hanno fatto una specie di ellisse aspirata dall'esplosione".
Si tratta di bombe termobariche. "Quando la bomba si apre - spiega Marc Garlasco di Human Rights Watch - manda fuori una nebbia fine che si sparge nell'aria e poi viene infuocata. Quando parte crea un'enorme onda di pressione che risucchia tutta l'aria e ti investe. Se sei vicino al punto in cui esplode muori per il fuoco, ma molte persone muoiono per la pressione".
"E' un'arma molto recente - aggiunge - che non è stata usata estensivamente perciò non abbiamo molta esperienza. Uno dei motivi per cui non è ancora illegale è che è così recente".
L'inchiesta esamina anche una serie di altre segnalazioni, tentando di mettere a fuoco il problema delle armi non convenzionali e il loro rapporto con le nuove guerre, combattute sempre più spesso in aree civili.
download (ita, 33 min):
server Arcoiris Tv: [real - 50 mb] [wmv - 52 mb] [xvid - 180 mb] [mpg - 1071 mb]
server New Global Vision: [avi - 61 mb sorgente 1] [avi - 62 mb sorgente 2] [avi - 61 mb torrent]
E' possibile anche vedere il video senza scaricarlo su Google Video.
L'inchiesta è rilasciata con Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 - Italia.
Il risultato è questa inchiesta sull'uso di armi non convenzionali in Libano. Dopo averne pubblicato una prima versione a settembre, in questi mesi abbiamo arricchito il lavoro raccogliendo ulteriori elementi e interviste.
"Tutti i cadaveri avevano nella parte del corpo esposta all'esplosione una zona nera. Non era una bruciatura perché i vestiti non erano bruciati e anche i capelli, la barba, i baffi e le ciglia non erano bruciati". La testimonianza di Bachir Cham, medico di Sidone, ha alcuni tratti in comune con quella di Ibrahim Faraj, dell'ospedale Hiram di Tiro che, a proposito delle ustioni, spiega: "Io non sapevo neanche classificarle. In pratica appena toccavi il tessuto che era esposto all'ustione veniva fuori una sorta di 'fango nero', o qualcosa del genere". E, aggiunge, "soprattutto l'odore: io ustionati insomma ne ho visti in vita mia", ma in questo caso "il paziente dopo un quarto d'ora aveva odore tipo cadaverico". Non solo, ma "mai sono riuscito a trovare le schegge, neanche ai controlli radiografici".
I campioni di Cham sono stati esaminati dall'Istituto forense dell'università di Francoforte, che ha escluso si potesse trattare di fosforo. Il laboratorio di tossicologia dell'Università americana di Beirut ribatte invece che dai campioni non è possibile tracciare delle conclusioni definitive. Ma alcune immagini trasmesse dalla tv locale Lbc e le stesse ammissioni israeliane confermerebbero invece l'uso della sostanza. D'altra parte le segnalazioni sono simili anche a quelle dei medici di Gaza, dove invece sarebbe stato usato il nuovo ordigno dense inert metal explosive.
"Qui a meno di cento metri - racconta Cham - è caduta una bomba. Io dormivo su un divano nel mio ufficio. Sono caduto dal divano verso l'esplosione" e aggiunge che i doppi vetri dell'ospedale "hanno fatto una specie di ellisse aspirata dall'esplosione".
Si tratta di bombe termobariche. "Quando la bomba si apre - spiega Marc Garlasco di Human Rights Watch - manda fuori una nebbia fine che si sparge nell'aria e poi viene infuocata. Quando parte crea un'enorme onda di pressione che risucchia tutta l'aria e ti investe. Se sei vicino al punto in cui esplode muori per il fuoco, ma molte persone muoiono per la pressione".
"E' un'arma molto recente - aggiunge - che non è stata usata estensivamente perciò non abbiamo molta esperienza. Uno dei motivi per cui non è ancora illegale è che è così recente".
L'inchiesta esamina anche una serie di altre segnalazioni, tentando di mettere a fuoco il problema delle armi non convenzionali e il loro rapporto con le nuove guerre, combattute sempre più spesso in aree civili.
download (ita, 33 min):
server Arcoiris Tv: [real - 50 mb] [wmv - 52 mb] [xvid - 180 mb] [mpg - 1071 mb]
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E' possibile anche vedere il video senza scaricarlo su Google Video.
L'inchiesta è rilasciata con Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 - Italia.
mercoledì, settembre 27, 2006
Inchiesta
Come promesso, pubblichiamo l'inchiesta. Attenzione, è ancora in fase di ultimazione. Questa è la versione 1.2.
Si intitola Chimiche di guerra in Libano:
http://www.lastefani.it/fabio/reportage_v12.wmv
Sono 18 minuti, 35 mb in formato Windows media video.
Attenzione: l'opera è pubblicata sotto Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 - Italia.
Si intitola Chimiche di guerra in Libano:
http://www.lastefani.it/fabio/reportage_v12.wmv
Sono 18 minuti, 35 mb in formato Windows media video.
Attenzione: l'opera è pubblicata sotto Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 - Italia.
venerdì, settembre 22, 2006
Torino - Il calendario delle proiezioni dell'inchiesta sulle armi chimiche
Epilogo
Siamo a metà settembre ormai. Non siamo riusciti a mantenere la promessa di raccogliere le ultime cronache e metterle sul blog una volta tornati in Italia, ci ha rapiti la solita continua insistente fretta quotidiana che ti fa lasciare indietro sempre le cose più importanti.
L'inchiesta è pronta
Ma una cosa l'abbiamo fatta: è pronta l'inchiesta sulle armi chimiche.
In Libano abbiamo intervistato Maior Aoun, capo dell'ordine dei medici, Bachir Cham, medico di Sidone che denuncia l'uso di armi chimiche, Al-el-din, chirurgo di Sidone, Ghassan Moukheiber, capo della commissione diritti umani del parlamento, Aimen Sakr, capo del laboratorio di tossicologia dell'Università americana di scienze e tecnologie di Beirut, Omar Nachabe, membro della commissione di indagine sulle armi dell'ordine dei giornalisti (nonché giornalista del quotidiano nazionale Al Ahbar), Marc Garlasco, esperto di affari militari per Human Rights Watch, Andy Poston, responsabile del programma sminamento dell'UNDP, il Programma di sviluppo delle Nazioni unite.
Gli israeliani hanno usato armi chimiche? Forse. Rimane un punto interrogativo. Molti elementi fanno pensare di si, ma indagini vere e proprie non ce ne sono state. L'unica analisi su campioni di tessuto di cadaveri che presentavano caratteristiche particolari è stata condotta dall'istituto di medicina forense dell'università di Francoforte. Che ha escluso l'uso di fosforo, microonde o tossine. Ma è un solo test, e realizzato su campioni di tessuto. Non esistono altri studi. Le segnalazioni di feriti o morti "particolari" sono state molte, ma né la commissione diritti umani del parlamento, né la commissione di indagine dell'ordine dei medici hanno stilato una lista delle segnalazioni. Nella confusione delle guerra non stati raccolti i dati necessari.
Proiezioni
L'inchiesta viene presentata stasera e domani sera (22 e 23 settembre), alle 23, presso il locale Giancarlo ai Murazzi di Torino e sabato prossimo 30 settembre alle 22 presso il centro sociale Gabrio di via Revello 3 di Torino.
Scarica
Sarà scaricabile in questa pagina da lunedì, rilasciato con licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Italia.
Siamo a metà settembre ormai. Non siamo riusciti a mantenere la promessa di raccogliere le ultime cronache e metterle sul blog una volta tornati in Italia, ci ha rapiti la solita continua insistente fretta quotidiana che ti fa lasciare indietro sempre le cose più importanti.
L'inchiesta è pronta
Ma una cosa l'abbiamo fatta: è pronta l'inchiesta sulle armi chimiche.
In Libano abbiamo intervistato Maior Aoun, capo dell'ordine dei medici, Bachir Cham, medico di Sidone che denuncia l'uso di armi chimiche, Al-el-din, chirurgo di Sidone, Ghassan Moukheiber, capo della commissione diritti umani del parlamento, Aimen Sakr, capo del laboratorio di tossicologia dell'Università americana di scienze e tecnologie di Beirut, Omar Nachabe, membro della commissione di indagine sulle armi dell'ordine dei giornalisti (nonché giornalista del quotidiano nazionale Al Ahbar), Marc Garlasco, esperto di affari militari per Human Rights Watch, Andy Poston, responsabile del programma sminamento dell'UNDP, il Programma di sviluppo delle Nazioni unite.
Gli israeliani hanno usato armi chimiche? Forse. Rimane un punto interrogativo. Molti elementi fanno pensare di si, ma indagini vere e proprie non ce ne sono state. L'unica analisi su campioni di tessuto di cadaveri che presentavano caratteristiche particolari è stata condotta dall'istituto di medicina forense dell'università di Francoforte. Che ha escluso l'uso di fosforo, microonde o tossine. Ma è un solo test, e realizzato su campioni di tessuto. Non esistono altri studi. Le segnalazioni di feriti o morti "particolari" sono state molte, ma né la commissione diritti umani del parlamento, né la commissione di indagine dell'ordine dei medici hanno stilato una lista delle segnalazioni. Nella confusione delle guerra non stati raccolti i dati necessari.
Proiezioni
L'inchiesta viene presentata stasera e domani sera (22 e 23 settembre), alle 23, presso il locale Giancarlo ai Murazzi di Torino e sabato prossimo 30 settembre alle 22 presso il centro sociale Gabrio di via Revello 3 di Torino.
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Sarà scaricabile in questa pagina da lunedì, rilasciato con licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Italia.
mercoledì, agosto 16, 2006
in partenza
beirut - il problema della corrente ci perseguita fino alla fine. e' appena saltata la corrente in albergo e abbiamo perso tutto il testo che stavamo per pubblicare. rapidamente: tra quindici minuti sara' qui il nostro tassista, yasser, per tornare a damasco. domani abbiamo l'aereo.
volevamo raccontarvi il clima nuovo che si respira in citta' da due giorni.
ieri siamo stati a sidone nel fiume di gente che tornava al sud. e stamattina abbiamo fatto un salto a vedere le persone che stanno riprendendo le proprie cose dalle case distrutte.
su tutto questo promettiamo una cronaca appena abbiamo modo di scrivere.
ciao grazie a tutti.
volevamo raccontarvi il clima nuovo che si respira in citta' da due giorni.
ieri siamo stati a sidone nel fiume di gente che tornava al sud. e stamattina abbiamo fatto un salto a vedere le persone che stanno riprendendo le proprie cose dalle case distrutte.
su tutto questo promettiamo una cronaca appena abbiamo modo di scrivere.
ciao grazie a tutti.
lunedì, agosto 14, 2006
ci siamo sbagliati
i sei botti di stamattina non erano bombe ma il suono che facevano i lanci dei volantini. erano talmente forti che abbiamo pensato fossero esplosioni, anche in relazione ai volantini di ieri che annunciavano incursioni notturne su beirut sud. meglio cosi'.
il clima qui e' molto positivo, la gente crede a questo cessate il fuoco e moltissimi oggi si cono messi in marcia per il sud. tanto che un medico di sidone ci ha detto che ci vogliono 4 ore per raggiungere la citta', che dista solo una cinquantina di km.
siamo in un internet point dove tutti sono concentrati sul discorso finale di nasrallah su al-manar. ci sono locandine che celebrano la "divine victory" su auto, motorini e vetrine dei negozi.
nasrallah ha annunciato che sosterra' economicamente le famiglie che hanno perso la casa.
a proposito due considerazioni su al-manar: ci aspettavamo un canale televisivo scarno, con poca regia e senza grafica, che trasmettese in continuazione video di propaganda e discordi di nasrallah. niente di tutto questo. ha la grafica curata di un qualsiasi canale di informazione con tanto di ticker inferiore delle notizie che scorrono, una serie di telegiornali sulle principali notizie, e una regia complessivamente molto curata. il presentatore in giacca e cravatta, il cronista sul luogo col gelato che fa le corrispondenze stand up a mezzo busto e insomma tutto il linguaggio televisivo standard, persino un po' sopra la media.
per chiudere la cronaca della giornata prima di scendere a prendere un gelato sul lungomare per festeggiare la vittoria divina, stamattina siamo stati per un'intervista nell'hotel che qui a beirut ospita le agenzie delle nazioni unite accorse in generoso aiuto della popolazione libanese. suite superlusso, tv via cavo europee, sale riunioni con i dorsi delle prese a muro dorati, piscina, guardie all'ingresso, ascensore a vetro con vista panoramica tipo manhattan. un lavoro duro quello di pensare alle migliaia di morti di questa guerra davanti alla colazione col burro e la marmellata.
il delegato di human rights watch anche lui subiva questo pesante clima, inviando comunicati dal suo laptop ad al jazeera mentre telefonava a spese nostre alla fidanzata a new york.
simpatico personaggio che prima di dedicarsi alla tutela dei diritti umani si era dedicato alla loro uccisione: stava al pentagono in un ufficio di intelligence ad individuare i target da colpire - quelli da passare alle forze militari sul terreno - in iraq, kossovo e afghanistan. poi la "disillusione" sulla guerra lo ha portato - in qualita' di esperto, ovviamente - tra le fila dei difensori dei diritti.
e questo e' il magico mondo delle organizzazioni internazionali.
il clima qui e' molto positivo, la gente crede a questo cessate il fuoco e moltissimi oggi si cono messi in marcia per il sud. tanto che un medico di sidone ci ha detto che ci vogliono 4 ore per raggiungere la citta', che dista solo una cinquantina di km.
siamo in un internet point dove tutti sono concentrati sul discorso finale di nasrallah su al-manar. ci sono locandine che celebrano la "divine victory" su auto, motorini e vetrine dei negozi.
nasrallah ha annunciato che sosterra' economicamente le famiglie che hanno perso la casa.
a proposito due considerazioni su al-manar: ci aspettavamo un canale televisivo scarno, con poca regia e senza grafica, che trasmettese in continuazione video di propaganda e discordi di nasrallah. niente di tutto questo. ha la grafica curata di un qualsiasi canale di informazione con tanto di ticker inferiore delle notizie che scorrono, una serie di telegiornali sulle principali notizie, e una regia complessivamente molto curata. il presentatore in giacca e cravatta, il cronista sul luogo col gelato che fa le corrispondenze stand up a mezzo busto e insomma tutto il linguaggio televisivo standard, persino un po' sopra la media.
per chiudere la cronaca della giornata prima di scendere a prendere un gelato sul lungomare per festeggiare la vittoria divina, stamattina siamo stati per un'intervista nell'hotel che qui a beirut ospita le agenzie delle nazioni unite accorse in generoso aiuto della popolazione libanese. suite superlusso, tv via cavo europee, sale riunioni con i dorsi delle prese a muro dorati, piscina, guardie all'ingresso, ascensore a vetro con vista panoramica tipo manhattan. un lavoro duro quello di pensare alle migliaia di morti di questa guerra davanti alla colazione col burro e la marmellata.
il delegato di human rights watch anche lui subiva questo pesante clima, inviando comunicati dal suo laptop ad al jazeera mentre telefonava a spese nostre alla fidanzata a new york.
simpatico personaggio che prima di dedicarsi alla tutela dei diritti umani si era dedicato alla loro uccisione: stava al pentagono in un ufficio di intelligence ad individuare i target da colpire - quelli da passare alle forze militari sul terreno - in iraq, kossovo e afghanistan. poi la "disillusione" sulla guerra lo ha portato - in qualita' di esperto, ovviamente - tra le fila dei difensori dei diritti.
e questo e' il magico mondo delle organizzazioni internazionali.
arrivederci
mentre la campana della chiesa ortodossa rintoccava sei colpi, cadeva su beirut la prima delle sei bombe della mattina. le prime tre a distanza di un quarto d'ora una dall'altra, le successive a qualche secondo.
non e' ancora chiaro quali siano i punti colpiti. alla fine dell'incursione dal cielo e' caduta una nuvola di volantini. contenevano due messaggi: il primo accusava l'iran e la siria di essere alle spalle di hezbollah e i veri responsabili del conflitto e minaccia un ritorno dei caccia israeliani; il secondo era espresso attraverso un disegno. nasrallah costruiva un castello di sabbia sulla spiaggia e l'onda - che rappresentava gli israeliani - lo distruggeva.
alle quattro e mezza a un angolo di strada e' spuntata una bimba in pigiama. carnagione scura, capelli crespi e arruffati, intorno ai tre anni. camminava, leggermente ondeggiando, da sola e apparentemente tranquilla. Il metronotte dell'ospedale dell'angolo non parlava una parola di inglese, ha chiamato un altro paio di persone. Alla fine siamo rimasti con la bambina in braccio e ci hanno consigliato di portarla al posto di polizia piu' vicino. dal momento che qui ogni scuola ospita sfollati, abbiamo fatto un giro dell'isolato, prima di consegnarla alle divise. abbiamo trovato una piccola famiglia composta da bimbo, mamma e nonno che dormivano sul marciapiede con un cartone e qualche coperta. La donna era giovane; avevano un motorino a tre ruote su cui erano appoggiate le loro cose. probabilmente venivano dai quartieri sud e avevano deciso di passare qua la notte dopo l'intimazione di evacuazione degli israeliani. La mamma, visibilmente molto stanca, si e' ripresa la bimba. Shukran. Ed e' tornata a dormire. Verso le sette siamo ripassati a vedere se era tutto a posto. avevano perso di nuovo la bimba.
la piccola si svegliava, si alzava e andava a passeggiare. nessuna paura degli estranei, nessun timore di essere sola. solo un po' di noia a stare fermi nello stesso punto tutta la notte.
il metronotte l'aveva vista girare di nuovo e l'aveva portata alla polizia. la mamma dormiva. il metronotte si e' avvicinato proprio mentre scoppiava una bomba. svegliarsi su un cartone con l'esplosione di una bomba e senza figlia: un bel modo per iniziare la giornata. il nonno, senza gambe, e' partito a bordo del motorino a tre ruote per andare a recuperare la bimba alla polizia. dopo una mezz'ora abbiamo visto il metronotte ancora la' che si tratteneva a chiacchierare con loro.
non e' ancora chiaro quali siano i punti colpiti. alla fine dell'incursione dal cielo e' caduta una nuvola di volantini. contenevano due messaggi: il primo accusava l'iran e la siria di essere alle spalle di hezbollah e i veri responsabili del conflitto e minaccia un ritorno dei caccia israeliani; il secondo era espresso attraverso un disegno. nasrallah costruiva un castello di sabbia sulla spiaggia e l'onda - che rappresentava gli israeliani - lo distruggeva.
alle quattro e mezza a un angolo di strada e' spuntata una bimba in pigiama. carnagione scura, capelli crespi e arruffati, intorno ai tre anni. camminava, leggermente ondeggiando, da sola e apparentemente tranquilla. Il metronotte dell'ospedale dell'angolo non parlava una parola di inglese, ha chiamato un altro paio di persone. Alla fine siamo rimasti con la bambina in braccio e ci hanno consigliato di portarla al posto di polizia piu' vicino. dal momento che qui ogni scuola ospita sfollati, abbiamo fatto un giro dell'isolato, prima di consegnarla alle divise. abbiamo trovato una piccola famiglia composta da bimbo, mamma e nonno che dormivano sul marciapiede con un cartone e qualche coperta. La donna era giovane; avevano un motorino a tre ruote su cui erano appoggiate le loro cose. probabilmente venivano dai quartieri sud e avevano deciso di passare qua la notte dopo l'intimazione di evacuazione degli israeliani. La mamma, visibilmente molto stanca, si e' ripresa la bimba. Shukran. Ed e' tornata a dormire. Verso le sette siamo ripassati a vedere se era tutto a posto. avevano perso di nuovo la bimba.
la piccola si svegliava, si alzava e andava a passeggiare. nessuna paura degli estranei, nessun timore di essere sola. solo un po' di noia a stare fermi nello stesso punto tutta la notte.
il metronotte l'aveva vista girare di nuovo e l'aveva portata alla polizia. la mamma dormiva. il metronotte si e' avvicinato proprio mentre scoppiava una bomba. svegliarsi su un cartone con l'esplosione di una bomba e senza figlia: un bel modo per iniziare la giornata. il nonno, senza gambe, e' partito a bordo del motorino a tre ruote per andare a recuperare la bimba alla polizia. dopo una mezz'ora abbiamo visto il metronotte ancora la' che si tratteneva a chiacchierare con loro.
domenica, agosto 13, 2006
notte
Teoricamente hanno approvato il cessate il fuoco. in pratica gli israeliani hanno detto che non se ne vanno finche' non c'e' la forza internazionale, hezbollah ha detto che continua a difendere il territorio finche' gli israeliani non se ne vanno e gli israeliani hanno detto che continueranno a bombardare finche' non se ne vanno gli hezbollah. in pratica ci vuole almeno una settimana ancora.
Di nuovo, un'ora fa, due esplosioni.
ANSA: Difficile, per ora, localizzare dove siano caduti quelli che sembrano essere colpi di cannone sparati da unità navali israeliane. A giudicare dai boati che hanno prodotto, si può pensare che siano stati indirizzati verso luoghi più vicini al centro rispetto ai soliti bersagli presi di mira nella parte meridionale di Beirut.
Stasera su Newtv, mostravano un nuovo volantino che gli israeliani hanno lanciato su beirut
ANSA: Abbandonate subito le vostre abitazioni: volantini con questo messaggio sono piovuti questa sera sulla periferia meridionale di Beirut. Nei volantini, lanciati da aerei israeliani, gli abitanti dei quartieri meridionali della capitale libanese, già pesantemente presi di mira nelle scorse settimane, hanno visto l'annuncio di imminenti bombardamenti. (ANSA).
Le agenzie che escono da qui sono di tenore un po' diverso dai giornali italiani:
(ANSA) - BEIRUT, 13 AGO - Alle 14:50 locali, le 13:50 in Italia, nello stesso momento in cui annunciava al mondo la sua accettazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu, Israele ha voluto firmare la sua decisione con un pesante bombardamento aero-navale contro la periferia sud di Beirut, dove almeno otto civili libanesi sono rimasti sepolti sotto le macerie di quattro palazzi polverizzati da missili e cannonate.
A viversele sulla pelle, le cose si vedono con maggiore lucidita'.
Di nuovo, un'ora fa, due esplosioni.
ANSA: Difficile, per ora, localizzare dove siano caduti quelli che sembrano essere colpi di cannone sparati da unità navali israeliane. A giudicare dai boati che hanno prodotto, si può pensare che siano stati indirizzati verso luoghi più vicini al centro rispetto ai soliti bersagli presi di mira nella parte meridionale di Beirut.
Stasera su Newtv, mostravano un nuovo volantino che gli israeliani hanno lanciato su beirut
ANSA: Abbandonate subito le vostre abitazioni: volantini con questo messaggio sono piovuti questa sera sulla periferia meridionale di Beirut. Nei volantini, lanciati da aerei israeliani, gli abitanti dei quartieri meridionali della capitale libanese, già pesantemente presi di mira nelle scorse settimane, hanno visto l'annuncio di imminenti bombardamenti. (ANSA).
Le agenzie che escono da qui sono di tenore un po' diverso dai giornali italiani:
(ANSA) - BEIRUT, 13 AGO - Alle 14:50 locali, le 13:50 in Italia, nello stesso momento in cui annunciava al mondo la sua accettazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu, Israele ha voluto firmare la sua decisione con un pesante bombardamento aero-navale contro la periferia sud di Beirut, dove almeno otto civili libanesi sono rimasti sepolti sotto le macerie di quattro palazzi polverizzati da missili e cannonate.
A viversele sulla pelle, le cose si vedono con maggiore lucidita'.
il giorno peggiore
ancora un'esplosione nel sud di beirut. cinque minuti faun'altra bomba su Haret Hreit, di nuovo colonne di fumo mentre ancora si scava per tirare fuori i vivi sotto le macerie di qualche ora fa. ma questa volta pare un'esplosione sola.
noi stiamo ben coperti oggi: probabilmente non sara' l'ultima.
noi stiamo ben coperti oggi: probabilmente non sara' l'ultima.
fanno il deserto e lo chiamano pace
Ansa - Una successione rapidissima di una ventina di colpi di cannone s' atata sparata da unità della Marina militare israeliana su quartieri di Beirut sud già pesantemente bombardamenti dal 12 luglio scorso. Il bombardamento, senza precedenti come intensità dall'inizio della guerra, ha avuto per bersaglio il quartiere di Al-Rweis, alla periferia sud di Beirut. Oltre alle navi da guerra israeliane al largo, la zona è stata bombardata anche dai caccia con la Stella di David.
Alcuni palazzi di abitazioni sono stati centrati nel pesante bombardamento aeronavale israeliano della tarda mattinata contro il quartiere di Al-Raduf, alla periferia sud di Beirut, dove si teme che decine di civili siano rimasti sepolti sotto le macerie. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna.
IL PUNTO ALLE 13:15 +++ (ANSA) - Caccia, unità navali, carri armati e obici stanno sottoponendo Tiro e dintorni, soprattutto l' area a sudest, ad un bombardamento senza precedenti a meno di 24 ore dalla cessazione delle ostilità annunciata dal segretario generale dell' Onu, Kofi Annan, per domattina alle 8, e mentre il governo israeliano è in riunione per decidere sulla risoluzione Onu 1701, accettata ieri sera dal governo libanese all' unanimità. Raid aerei sono stati compiuti anche su altre aree del paese, ed in particolare in vari punti a nord della valle della Bekaa, e su Nabatiyeh e dintorni, in una zona centrale del sud del Libano, mentre combattimenti e scontri sono in corso in aeree dove - secondo fonti libanesi - guerriglieri Hezbollah respingono tentativi di assalti delle forze della difesa israeliana su alcuni centri abitati e per la demolizione di case, con l' impiego di bulldozer, in altri. Un bilancio provvisorio delle ultime ore indica 13 morti e una trentina di feriti: l'episodio più grave è quello nel quale sono morti una madre, i suoi tre bambini e una collaboratrice dello Sri Lanka, colpiti da missili lanciati sul quartiere di Burj al Shamal, tre chilometri a sud di Tiro - poco lontano da un campo di profughi palestinesi - dove sono state colpite più stazioni di servizio. Da esse si è sviluppato un vasto incendio. Le lingue di fuoco hanno minacciato a lungo un vicino ospedale, mentre soccorritori che tentavano di recuperare i corpi delle vittime e spegnere le fiamme sono stati tenuti lontani da successivi raid aerei. In quell' area bombardamenti hanno anche raggiunto il campo di profughi palestinesi di Rashidiye, senza provocare vittime, mentre un colpo è caduto anche in un altro campo palestinese, vicino a Sidone, anche in questo caso senza provocare lesioni a persone. I bombardamenti hanno interrotto le strade che da Tiro portano a sud, e su villaggi della zona, come Al Hosh e Basuriye, sono state lanciate - secondo testimoni - per la prima volta bombe che esplodono con un ritardo di 15-30 minuti e cluster-bomb (che contengono grappoli di mini ordigni esplosivi). Negli attacchi a Baalbeck, tre persone sono morte e otto (tra le quali due bambini) sono rimaste ferite nel bombardamento sul villaggio di Ali An Nari, dove è stata presa di mira una moschea husseinita (dedicata al genero di Maometto, Hussein), mentre vicino al villaggio di Shat, missili hanno colpito due veicoli provocando due morti e quattro feriti. Sempre in quella località un motociclista è stato ucciso dai proiettili sparati da un elicottero. Nella notte erano stati bombardati altri punti della Bekaa, con la distruzione di due ponti e di altre strade di collegamento interno. Secondo fonti libanesi i guerriglieri Hezbollah hanno ucciso in combattimento sette soldati israeliani ed hanno distrutto sette carri armati, mentre la tv Al Jazira ha dato un bilancio di 117 razzi lanciati contro il nord di Israele nella sola mattinata di oggi. L' offensiva israeliana nel sud prosegue dopo la triplicazione da 10mila a 30mila unità, dei reparti da inviare in territorio libanese, annunciata ieri dal governo israeliano, con l' obiettivo di fissare la conquista di aree più ampie possibili prima dell' eventuale cessate il fuoco che dovrebbe seguire la cessazione delle ostilità prevista per domattina.
Alcuni palazzi di abitazioni sono stati centrati nel pesante bombardamento aeronavale israeliano della tarda mattinata contro il quartiere di Al-Raduf, alla periferia sud di Beirut, dove si teme che decine di civili siano rimasti sepolti sotto le macerie. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna.
IL PUNTO ALLE 13:15 +++ (ANSA) - Caccia, unità navali, carri armati e obici stanno sottoponendo Tiro e dintorni, soprattutto l' area a sudest, ad un bombardamento senza precedenti a meno di 24 ore dalla cessazione delle ostilità annunciata dal segretario generale dell' Onu, Kofi Annan, per domattina alle 8, e mentre il governo israeliano è in riunione per decidere sulla risoluzione Onu 1701, accettata ieri sera dal governo libanese all' unanimità. Raid aerei sono stati compiuti anche su altre aree del paese, ed in particolare in vari punti a nord della valle della Bekaa, e su Nabatiyeh e dintorni, in una zona centrale del sud del Libano, mentre combattimenti e scontri sono in corso in aeree dove - secondo fonti libanesi - guerriglieri Hezbollah respingono tentativi di assalti delle forze della difesa israeliana su alcuni centri abitati e per la demolizione di case, con l' impiego di bulldozer, in altri. Un bilancio provvisorio delle ultime ore indica 13 morti e una trentina di feriti: l'episodio più grave è quello nel quale sono morti una madre, i suoi tre bambini e una collaboratrice dello Sri Lanka, colpiti da missili lanciati sul quartiere di Burj al Shamal, tre chilometri a sud di Tiro - poco lontano da un campo di profughi palestinesi - dove sono state colpite più stazioni di servizio. Da esse si è sviluppato un vasto incendio. Le lingue di fuoco hanno minacciato a lungo un vicino ospedale, mentre soccorritori che tentavano di recuperare i corpi delle vittime e spegnere le fiamme sono stati tenuti lontani da successivi raid aerei. In quell' area bombardamenti hanno anche raggiunto il campo di profughi palestinesi di Rashidiye, senza provocare vittime, mentre un colpo è caduto anche in un altro campo palestinese, vicino a Sidone, anche in questo caso senza provocare lesioni a persone. I bombardamenti hanno interrotto le strade che da Tiro portano a sud, e su villaggi della zona, come Al Hosh e Basuriye, sono state lanciate - secondo testimoni - per la prima volta bombe che esplodono con un ritardo di 15-30 minuti e cluster-bomb (che contengono grappoli di mini ordigni esplosivi). Negli attacchi a Baalbeck, tre persone sono morte e otto (tra le quali due bambini) sono rimaste ferite nel bombardamento sul villaggio di Ali An Nari, dove è stata presa di mira una moschea husseinita (dedicata al genero di Maometto, Hussein), mentre vicino al villaggio di Shat, missili hanno colpito due veicoli provocando due morti e quattro feriti. Sempre in quella località un motociclista è stato ucciso dai proiettili sparati da un elicottero. Nella notte erano stati bombardati altri punti della Bekaa, con la distruzione di due ponti e di altre strade di collegamento interno. Secondo fonti libanesi i guerriglieri Hezbollah hanno ucciso in combattimento sette soldati israeliani ed hanno distrutto sette carri armati, mentre la tv Al Jazira ha dato un bilancio di 117 razzi lanciati contro il nord di Israele nella sola mattinata di oggi. L' offensiva israeliana nel sud prosegue dopo la triplicazione da 10mila a 30mila unità, dei reparti da inviare in territorio libanese, annunciata ieri dal governo israeliano, con l' obiettivo di fissare la conquista di aree più ampie possibili prima dell' eventuale cessate il fuoco che dovrebbe seguire la cessazione delle ostilità prevista per domattina.
abbiamo fatto bene
sono appena venute giù sei bombe pesantissime, sembrano persino vicine dal rumore ma sono in uno dei quartieri sud.
meglio stare parati, dalle zone sud vengono su delle colonne di fumo dense e enormi.
nuovi aggiornamenti quando saremo più tranquilli... :)
meglio stare parati, dalle zone sud vengono su delle colonne di fumo dense e enormi.
nuovi aggiornamenti quando saremo più tranquilli... :)
due giorni senza bombe
stamattina per la seconda volta ci siamo svegliati con la sveglia normale. è da venerdì che non cadono più bombe sulla città. ieri sono caduti migliaia di volantini, questa volta sono arrivati anche sulla zona nord, quella più ricca e mai colpita dalle bombe. attribuivano la responsabilità della guerra agli hezbollah e incitavano i libanesi contro nasrallah. la realtà è che il consenso per la milizia cresce, viene ormai universalmente considerata il baluardo della difesa nazionale contro l'invasore israeliano e, persino, il giornale l'orient-le jour, quotidiano nazionale in francese la definisce "la Resistenza" con la prima lettera maiuscola.
stamattina hanno attraccato al porto due navi apparentemente di aiuti, la prima delle quali riportava sul fianco a caratteri cubitali la sigla delle nazioni unite.
qui non si festeggia la fine della guerra nonostante la maggior parte delle persone diano grande peso alla risoluzione del consiglio di sicurezza: qualcuno si dice convinto che entro qualche giorno finirà tutto, qualcuno prevede un mese, visto che ancora stamattina i bombardamenti su tiro, sull'area di sidone, sulla valle della bekaa e su tripoli hanno portato un'altra decina di morti, due ponti distrutti e una quantità di edifici abbattuti. nei pressi di tiro un ospedale è minacciato dalle fiamme di un incendio sviluppatosi da un bombardamento che i mezzi di soccorso non possono spegnere. appena si muovono, infatti, vengono bersagliati dall'artiglieria israeliana. anche due campi palestinesi sono stati colpiti: ein al helweh, vicino a sidone e burj al shemali, vicino a tiro.
il conto dei morti dei soldati israeliani e hezbollah rimane sullo sfondo visto da qui: giornali e televisioni danno decisamente più rilievo alla distruzione continua di infrastrutture e al bollettin dei morti civili.
ieri mattina il convoglio delle organizzazioni non governative libanesi e delle associazioni è stato fermato poco distante da beirut da responsabili della sicurezza del ministero dell'interno libanese che voleva evitare un'altra strage. il convoglio comprendeva 160 persone divise in 45 auto che portava giù 300 kit di sopravvivenza (cibo e medicinali per una famiglia di 7 persone). era diretto a nabathiye comprendeva un'ambulanza e aveva al seguito i minivan di al-jazeera, la tv nazionale egiziana, quella canadese e una californiana. al progetto avevano dato spazio i prncipali network americani e alcuni giornali israeliani, dopo che della vicenda si sono interessati alcuni parlamentari del congresso statunitense.
la calma apparente della città oggi è preoccupante. Volevamo fare un giro nei quartieri duramente colpiti venerdì, ma visto il bilancio di 24 soldati israeliani morti negli scontri di ieri, qui non sarebbe una sorpresa una rappresaglia sulla città.
stamattina hanno attraccato al porto due navi apparentemente di aiuti, la prima delle quali riportava sul fianco a caratteri cubitali la sigla delle nazioni unite.
qui non si festeggia la fine della guerra nonostante la maggior parte delle persone diano grande peso alla risoluzione del consiglio di sicurezza: qualcuno si dice convinto che entro qualche giorno finirà tutto, qualcuno prevede un mese, visto che ancora stamattina i bombardamenti su tiro, sull'area di sidone, sulla valle della bekaa e su tripoli hanno portato un'altra decina di morti, due ponti distrutti e una quantità di edifici abbattuti. nei pressi di tiro un ospedale è minacciato dalle fiamme di un incendio sviluppatosi da un bombardamento che i mezzi di soccorso non possono spegnere. appena si muovono, infatti, vengono bersagliati dall'artiglieria israeliana. anche due campi palestinesi sono stati colpiti: ein al helweh, vicino a sidone e burj al shemali, vicino a tiro.
il conto dei morti dei soldati israeliani e hezbollah rimane sullo sfondo visto da qui: giornali e televisioni danno decisamente più rilievo alla distruzione continua di infrastrutture e al bollettin dei morti civili.
ieri mattina il convoglio delle organizzazioni non governative libanesi e delle associazioni è stato fermato poco distante da beirut da responsabili della sicurezza del ministero dell'interno libanese che voleva evitare un'altra strage. il convoglio comprendeva 160 persone divise in 45 auto che portava giù 300 kit di sopravvivenza (cibo e medicinali per una famiglia di 7 persone). era diretto a nabathiye comprendeva un'ambulanza e aveva al seguito i minivan di al-jazeera, la tv nazionale egiziana, quella canadese e una californiana. al progetto avevano dato spazio i prncipali network americani e alcuni giornali israeliani, dopo che della vicenda si sono interessati alcuni parlamentari del congresso statunitense.
la calma apparente della città oggi è preoccupante. Volevamo fare un giro nei quartieri duramente colpiti venerdì, ma visto il bilancio di 24 soldati israeliani morti negli scontri di ieri, qui non sarebbe una sorpresa una rappresaglia sulla città.