lunedì, agosto 14, 2006

ci siamo sbagliati

i sei botti di stamattina non erano bombe ma il suono che facevano i lanci dei volantini. erano talmente forti che abbiamo pensato fossero esplosioni, anche in relazione ai volantini di ieri che annunciavano incursioni notturne su beirut sud. meglio cosi'.
il clima qui e' molto positivo, la gente crede a questo cessate il fuoco e moltissimi oggi si cono messi in marcia per il sud. tanto che un medico di sidone ci ha detto che ci vogliono 4 ore per raggiungere la citta', che dista solo una cinquantina di km.
siamo in un internet point dove tutti sono concentrati sul discorso finale di nasrallah su al-manar. ci sono locandine che celebrano la "divine victory" su auto, motorini e vetrine dei negozi.
nasrallah ha annunciato che sosterra' economicamente le famiglie che hanno perso la casa.
a proposito due considerazioni su al-manar: ci aspettavamo un canale televisivo scarno, con poca regia e senza grafica, che trasmettese in continuazione video di propaganda e discordi di nasrallah. niente di tutto questo. ha la grafica curata di un qualsiasi canale di informazione con tanto di ticker inferiore delle notizie che scorrono, una serie di telegiornali sulle principali notizie, e una regia complessivamente molto curata. il presentatore in giacca e cravatta, il cronista sul luogo col gelato che fa le corrispondenze stand up a mezzo busto e insomma tutto il linguaggio televisivo standard, persino un po' sopra la media.
per chiudere la cronaca della giornata prima di scendere a prendere un gelato sul lungomare per festeggiare la vittoria divina, stamattina siamo stati per un'intervista nell'hotel che qui a beirut ospita le agenzie delle nazioni unite accorse in generoso aiuto della popolazione libanese. suite superlusso, tv via cavo europee, sale riunioni con i dorsi delle prese a muro dorati, piscina, guardie all'ingresso, ascensore a vetro con vista panoramica tipo manhattan. un lavoro duro quello di pensare alle migliaia di morti di questa guerra davanti alla colazione col burro e la marmellata.
il delegato di human rights watch anche lui subiva questo pesante clima, inviando comunicati dal suo laptop ad al jazeera mentre telefonava a spese nostre alla fidanzata a new york.
simpatico personaggio che prima di dedicarsi alla tutela dei diritti umani si era dedicato alla loro uccisione: stava al pentagono in un ufficio di intelligence ad individuare i target da colpire - quelli da passare alle forze militari sul terreno - in iraq, kossovo e afghanistan. poi la "disillusione" sulla guerra lo ha portato - in qualita' di esperto, ovviamente - tra le fila dei difensori dei diritti.
e questo e' il magico mondo delle organizzazioni internazionali.

Comments:
ciao,
state facendo un resoconto molto interessante però non mi lancerei a conclusioni affrettate su certi personaggi...
Ma quando tornate?
Kicco
 
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