lunedì, gennaio 15, 2007

Chimiche di guerra edizione 2.0

E' pronta la nuova edizione dell'inchiesta chimiche di guerra. Per chi vede questo blog per la prima volta, tracciamo una breve sintesi: noi siamo stati in Libano dieci giorni ad agosto (l'ultima settimana di guerra e i primi tre di tregua), raccogliendo una serie di interviste e di dati.
Il risultato è questa inchiesta sull'uso di armi non convenzionali in Libano. Dopo averne pubblicato una prima versione a settembre, in questi mesi abbiamo arricchito il lavoro raccogliendo ulteriori elementi e interviste.

"Tutti i cadaveri avevano nella parte del corpo esposta all'esplosione una zona nera. Non era una bruciatura perché i vestiti non erano bruciati e anche i capelli, la barba, i baffi e le ciglia non erano bruciati". La testimonianza di Bachir Cham, medico di Sidone, ha alcuni tratti in comune con quella di Ibrahim Faraj, dell'ospedale Hiram di Tiro che, a proposito delle ustioni, spiega: "Io non sapevo neanche classificarle. In pratica appena toccavi il tessuto che era esposto all'ustione veniva fuori una sorta di 'fango nero', o qualcosa del genere". E, aggiunge, "soprattutto l'odore: io ustionati insomma ne ho visti in vita mia", ma in questo caso "il paziente dopo un quarto d'ora aveva odore tipo cadaverico". Non solo, ma "mai sono riuscito a trovare le schegge, neanche ai controlli radiografici".

I campioni di Cham sono stati esaminati dall'Istituto forense dell'università di Francoforte, che ha escluso si potesse trattare di fosforo. Il laboratorio di tossicologia dell'Università americana di Beirut ribatte invece che dai campioni non è possibile tracciare delle conclusioni definitive. Ma alcune immagini trasmesse dalla tv locale Lbc e le stesse ammissioni israeliane confermerebbero invece l'uso della sostanza. D'altra parte le segnalazioni sono simili anche a quelle dei medici di Gaza, dove invece sarebbe stato usato il nuovo ordigno dense inert metal explosive.

"Qui a meno di cento metri - racconta Cham - è caduta una bomba. Io dormivo su un divano nel mio ufficio. Sono caduto dal divano verso l'esplosione" e aggiunge che i doppi vetri dell'ospedale "hanno fatto una specie di ellisse aspirata dall'esplosione".

Si tratta di bombe termobariche. "Quando la bomba si apre - spiega Marc Garlasco di Human Rights Watch - manda fuori una nebbia fine che si sparge nell'aria e poi viene infuocata. Quando parte crea un'enorme onda di pressione che risucchia tutta l'aria e ti investe. Se sei vicino al punto in cui esplode muori per il fuoco, ma molte persone muoiono per la pressione".

"E' un'arma molto recente - aggiunge - che non è stata usata estensivamente perciò non abbiamo molta esperienza. Uno dei motivi per cui non è ancora illegale è che è così recente".

L'inchiesta esamina anche una serie di altre segnalazioni, tentando di mettere a fuoco il problema delle armi non convenzionali e il loro rapporto con le nuove guerre, combattute sempre più spesso in aree civili.

download (ita, 33 min):
server Arcoiris Tv: [real - 50 mb] [wmv - 52 mb] [xvid - 180 mb] [mpg - 1071 mb]
server New Global Vision: [avi - 61 mb sorgente 1] [avi - 62 mb sorgente 2] [avi - 61 mb torrent]
E' possibile anche vedere il video senza scaricarlo su Google Video.

Creative Commons License
L'inchiesta è rilasciata con Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo - 2.5 - Italia.

Comments:
Ciao
ho scaricato l'avi del video ma c'e' solo l'audio...e' un problema mio o del file?
 
è sicuramente un problema del tuo player, probabilmente non ha il codec per l'mpeg4.
puoi fare due cose: scaricare vlc, all'indirizzo http://www.videolan.org/vlc
con il quale puoi vedere correttamente tutti e tre i formati oppure, se stai cercando di vederlo con windows media player, scaricare il file in formato wmv.
 
A parte ammazzare la gente direttamente, le nuove bombe "dime" danno problemi a chi lavora nell'area colpita. Dai soccorritori fino ai civili che ritornano per vivere nelle zone colpite.
Informazioni su questo punto: http://www.defensetech.org/archives/002434.html
 
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