domenica, agosto 13, 2006

due giorni senza bombe

stamattina per la seconda volta ci siamo svegliati con la sveglia normale. è da venerdì che non cadono più bombe sulla città. ieri sono caduti migliaia di volantini, questa volta sono arrivati anche sulla zona nord, quella più ricca e mai colpita dalle bombe. attribuivano la responsabilità della guerra agli hezbollah e incitavano i libanesi contro nasrallah. la realtà è che il consenso per la milizia cresce, viene ormai universalmente considerata il baluardo della difesa nazionale contro l'invasore israeliano e, persino, il giornale l'orient-le jour, quotidiano nazionale in francese la definisce "la Resistenza" con la prima lettera maiuscola.
stamattina hanno attraccato al porto due navi apparentemente di aiuti, la prima delle quali riportava sul fianco a caratteri cubitali la sigla delle nazioni unite.
qui non si festeggia la fine della guerra nonostante la maggior parte delle persone diano grande peso alla risoluzione del consiglio di sicurezza: qualcuno si dice convinto che entro qualche giorno finirà tutto, qualcuno prevede un mese, visto che ancora stamattina i bombardamenti su tiro, sull'area di sidone, sulla valle della bekaa e su tripoli hanno portato un'altra decina di morti, due ponti distrutti e una quantità di edifici abbattuti. nei pressi di tiro un ospedale è minacciato dalle fiamme di un incendio sviluppatosi da un bombardamento che i mezzi di soccorso non possono spegnere. appena si muovono, infatti, vengono bersagliati dall'artiglieria israeliana. anche due campi palestinesi sono stati colpiti: ein al helweh, vicino a sidone e burj al shemali, vicino a tiro.
il conto dei morti dei soldati israeliani e hezbollah rimane sullo sfondo visto da qui: giornali e televisioni danno decisamente più rilievo alla distruzione continua di infrastrutture e al bollettin dei morti civili.
ieri mattina il convoglio delle organizzazioni non governative libanesi e delle associazioni è stato fermato poco distante da beirut da responsabili della sicurezza del ministero dell'interno libanese che voleva evitare un'altra strage. il convoglio comprendeva 160 persone divise in 45 auto che portava giù 300 kit di sopravvivenza (cibo e medicinali per una famiglia di 7 persone). era diretto a nabathiye comprendeva un'ambulanza e aveva al seguito i minivan di al-jazeera, la tv nazionale egiziana, quella canadese e una californiana. al progetto avevano dato spazio i prncipali network americani e alcuni giornali israeliani, dopo che della vicenda si sono interessati alcuni parlamentari del congresso statunitense.
la calma apparente della città oggi è preoccupante. Volevamo fare un giro nei quartieri duramente colpiti venerdì, ma visto il bilancio di 24 soldati israeliani morti negli scontri di ieri, qui non sarebbe una sorpresa una rappresaglia sulla città.

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?