lunedì, agosto 07, 2006
Buona sera
Beirut - Puntuali, sono arrivate le bombe anche all'ora dell'aperitivo. Dieci morti, per iniziare bene la serata. Dieci minuti di apprensione qui in centro, tutti ad aspettare le immagini televisive in diretta, e poi di nuovo la normalita'. Nessun negozio ha chiuso, ora siamo in un internet point dove i ragazzi continuano a giocare ai videogiochi in rete. Pare che arrivassero dalle navi questa volta, come ieri pomeriggio.
Oggi pomeriggio il centro citta' era blindato: soldati, camioncini, qualche blindato e persino un carro armato. Una zona rossa per il vertice della Lega araba, che per la verita' non era proprio impenetrabile: come una coppia di turisti, siamo passati dopo un sommario controllo dello zaino. Abbiamo fatto appena in tempo a vedere le auto blu che si allontanavano rapidamente dalla sede della riunione. Mentre lasciavamo la zona, il nostro tassista sembrava soddisfatto del risultato: una delegazione della Lega partecipera' alla riunione del consiglio di sicurezza, che pare si terra' a porte aperte. Attendiamo. Abbiamo fatto cena in un locale molto americano: hamburger (vegetariano), patatine e insalata verde. Anche i prezzi qua sono molto americani. Quando abbiamo sentito le esplosioni eravamo a un isolato da Les Meridiens, l'hotel dove alloggiano tutti i giornalisti internazionali (a proposito: siamo entrati a chiedere, non c'e' traccia di Cremonesi, Mastrogiacomo, Zaccaria, Buonavolonta' o Chiarini. Chissa' dove sono finiti?). Abbiamo assistito ad un magnifico esempio di giornalismo da guerra: il nostro amico, seduto sul divanetto de Les Meridiens, apprendeva da NewTv, una tv locale di Beirut le ultime, e aggiornava tutto sul suo Vaio ultimo uscito. Qualche telefonata, e voila': la corrispondenza di guerra e' servita.
Oggi pomeriggio il centro citta' era blindato: soldati, camioncini, qualche blindato e persino un carro armato. Una zona rossa per il vertice della Lega araba, che per la verita' non era proprio impenetrabile: come una coppia di turisti, siamo passati dopo un sommario controllo dello zaino. Abbiamo fatto appena in tempo a vedere le auto blu che si allontanavano rapidamente dalla sede della riunione. Mentre lasciavamo la zona, il nostro tassista sembrava soddisfatto del risultato: una delegazione della Lega partecipera' alla riunione del consiglio di sicurezza, che pare si terra' a porte aperte. Attendiamo. Abbiamo fatto cena in un locale molto americano: hamburger (vegetariano), patatine e insalata verde. Anche i prezzi qua sono molto americani. Quando abbiamo sentito le esplosioni eravamo a un isolato da Les Meridiens, l'hotel dove alloggiano tutti i giornalisti internazionali (a proposito: siamo entrati a chiedere, non c'e' traccia di Cremonesi, Mastrogiacomo, Zaccaria, Buonavolonta' o Chiarini. Chissa' dove sono finiti?). Abbiamo assistito ad un magnifico esempio di giornalismo da guerra: il nostro amico, seduto sul divanetto de Les Meridiens, apprendeva da NewTv, una tv locale di Beirut le ultime, e aggiornava tutto sul suo Vaio ultimo uscito. Qualche telefonata, e voila': la corrispondenza di guerra e' servita.
Comments:
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Mi aggancio a quel che dicevi sulla pozza di petrolio che non vedete...forse tra poco la vedrete, dicono le agenzie...
"Prosegue l'emergenza ambientale in Libano ed è già allarme. Dopo il bombardamento della centrale elettrica di Jiyyeh circa 30mila tonnellate di carburante sono finite in mare, provocando una marea nera che oggi si è allargata su almeno 120 chilometri di coste, raggiungendo la Siria e alcune aree delle coste turche e cipriote. I dati precisi sull'entità del danno, su cui concordano fonti libanesi e israeliane, sono contenuti in un Dossier realizzato da Info/Rac-Map - il Centro per l'Informazione e la Comunicazione del Piano d'Azione Mediterraneo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite".
"Prosegue l'emergenza ambientale in Libano ed è già allarme. Dopo il bombardamento della centrale elettrica di Jiyyeh circa 30mila tonnellate di carburante sono finite in mare, provocando una marea nera che oggi si è allargata su almeno 120 chilometri di coste, raggiungendo la Siria e alcune aree delle coste turche e cipriote. I dati precisi sull'entità del danno, su cui concordano fonti libanesi e israeliane, sono contenuti in un Dossier realizzato da Info/Rac-Map - il Centro per l'Informazione e la Comunicazione del Piano d'Azione Mediterraneo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite".
Ciao ragazzi,procedete spediti.e continuate a raccontarci quello che vedono i vostri occhi.è un'interessante corrispondenza.
dicono tutti che questa,in un modo o nell'altro,sarà la settimana decisiva.almeno per la diplomazia.è la stessa percezione che avete anche voi lì, sotto il cielo di beirut?
un abbraccio forte
mauro
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dicono tutti che questa,in un modo o nell'altro,sarà la settimana decisiva.almeno per la diplomazia.è la stessa percezione che avete anche voi lì, sotto il cielo di beirut?
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mauro
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